Asta solidale con Guido Catalano e Luca Bottura per le opere della mostra “Artisti per Casa Gialla”
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21.09.2021 – Emilia Romagna Mamma – Una “Casa Gialla” per i bambini oncologici e le loro famiglie, a Bologna un’asta di opere d’arte
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“Artisti per Casa Gialla”. Una Mostra Collettiva dedicata ad Ageop Ricerca

Bologna, 21 settembre 2021 – Si è svolta oggi, alle ore 12 presso la Sala Conferenze di Salaborsa, la conferenza stampa di “Artisti per Casa Gialla – Mostra Collettiva dedicata ad Ageop Ricerca”. La mostra, organizzata da Ageop Ricerca con l’amichevole partecipazione di Adiacenze e WikiArte, resterà allestita dal 21 settembre fino al 17 ottobre nella Sala Scuderie della Biblioteca.

Ma non è finita qui: il 26 settembre, nella Piazza Coperta Umberto Eco, alle ore 18, si svolgerà l’asta solidale delle opere esposte. Luca Bottura e Guido Catalano, entrambi amici di Ageop e vicini all’Associazione da molto tempo, condurranno alla loro maniera l’asta solidale.

Tutto il ricavato dalla vendita è destinato a Casa Gialla, l’ultimo tassello del sistema di accoglienza integrata che Ageop Ricerca mette a disposizione dei bambini e delle famiglie che seguono le terapie antitumorali presso il polo ospedaliero di Bologna.

La direttrice generale Francesca Testoni ha ripercorso la storia di questa struttura di accoglienza: “Nel 2015 Ageop ha firmato il contratto di rent-to-buy per Casa Gialla e fissato il rogito di acquisto nel 2021, senza immaginare che l’appuntamento sarebbe arrivato nell’anno della  pandemia. Per far fronte all’impegno, di 1.136.000 Euro, Ageop nel 2020 ha lanciato la campagna ViviAmo Casa Gialla che ha permesso di raccogliere 418.838 Euro grazie alla solidarietà dei cittadini italiani e stranieri, di artisti e imprese. E così ad Aprile 2021 Ageop è riuscita a firmare il rogito e, grazie al mutuo decennale da 752.000 Euro concesso da UniCredit, oggi dispone di casa Gialla. La raccolta fondi destinata a questa casa prosegue dunque e l’asta solidale è parte integrante di questa grande sfida. Una sfida però irrinunciabile: dal 2015 Casa Gialla ha ospitato 270 piccoli pazienti oncologici con i genitori e ad oggi rappresenta un supporto concreto alla Sanità pubblica, quale prolungamento degli spazi ospedalieri, funzionale alle dimissioni protette. Casa Gialla è la casa che ci consentirà di ospitarne sempre di più e nel modo più adeguato alla loro età e ai loro bisogni. Un

progetto che, una volta, ci permetterà di dire: “e tutti hanno trovato casa”.

L’importanza delle strutture di accoglienza è stata sottolineata nell’intervento di Chiara Gibertoni, Direttrice generale della IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico di Sant’Orsola: “Casa Gialla, insieme alle altre due strutture messe a disposizione dall’Associazione,

rappresenta già ora il futuro dell’assistenza. Si tratta di un modello di assistenza particolarmente importante per i bambini e gli adolescenti, ma che può essere sviluppato anche per  i pazienti adulti. Garantire continuità di cura in ambienti protetti, che però non rinunciano ad essere vere e proprie case, con spazi per il gioco in comune e allo stesso tempo ambienti più riservati, è possibile solo in strutture come queste. Fondamentale è il ruolo dei volontari nel far sentire “casa” il luogo di accoglienza. E’ questo un elemento empatico che solo attraverso la fratellanza con Ageop si può offrire ai bambini e alle famiglie, in un momento di così grande fragilità. Per questa ragione l’Azienda Ospedaliera guarda non solo con interesse, ma sostiene la capacità progettuale di Ageop che da 40 anni sta concretamente al fianco delle istituzioni sanitarie.”

“Bambini malati di tumore, bisognosi di trattamenti terapeutici, trasfusioni e cure o in attesa di un trapianto: il Coronavirus non ci ha fermato.” Così ha introdotto il suo intervento Arcangelo Prete, Responsabile Progetto Oncoematologia Pediatrica e Unità Trapianto dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico di S. Orsola, che è andato subito al cuore del problema: “Abbiamo garantito le terapie a tutti i nostri piccoli pazienti nonostante le difficoltà che la pandemia ha portato con sé: tra il 28 febbraio ed il 4 giugno del 2020, il Ministero della Salute e  le altre Agenzie Sanitarie impegnate nel settore (Centro Nazionale Trapianti, GITMO, Centro Nazionale Sangue, AIEOP, SIE), hanno emesso 33 tra Determine, Dispositivi di sicurezza, norme per il comportamento. Senza contare le 22 Ordinanze Regionali e della Direzione Generale del nostro Policlinico. Tutto è andato bene, ma tutto questo non sarebbe stato comunque realizzabile e non sarebbe stato comunque sufficiente se non ci fosse stata la possibilità di alloggiare i bambini e le loro famiglie. Se non ci fosse stata la disponibilità di una casa che facesse da polmone e accogliesse i fuori provincia tra i tanti bambini, ben 541, che in questo periodo hanno potuto accedere al Reparto. Bambini e famiglie che necessitavano di eseguire il tampone naso-faringeo 48 ore prima dell’accesso al Reparto e che in quelle 48 ore avevano l’obbligo di stare fuori dall’ospedale. Bambini e famiglie, bisognosi di assistenza e terapie urgenti, provenienti da Paesi stranieri, che prima di accedere alle cure dovevano osservare il giusto periodo di quarantena. Bambini sottoposti a trapianto di cellule staminali che non potevano aspettare che la pandemia finisse, pena il rischio di vita. Dove sono stati accolti? In Casa Gialla e nelle case accoglienza di Ageop”

Daniela Tozzi, co-direttrice artistica e fondatrice Adiacenze (BO):”Artisti per Casa Gialla è una mostra collettiva molto particolare e sui generis. Viene dalla solidarietà di artisti e persone che fanno parte del mondo dell’arte, che si sono unite tutte non sotto una tematica comune, ma per uno scopo: una raccolta fondi per Ageop. Per questo motivo, nella mostra trovano collocazione opere di artisti molto diversi tra loro sia dal punto di vista tecnico (opere su carta, pezzi unici o a tiratura, piuttosto che fotografie), sia dal punto di vista dell’importanza degli artisti stessi che risulta molto eterogenea. Sono tutte opere donate dai più di trenta artisti partecipanti che hanno deciso di fare questo gesto non per visibilità ma per partecipare e dare un proprio contributo per una causa benefica e comune”