Fondazione Marchesini ACT ha sostenuto il progetto “La cura della malattia oncologica in Pediatria. Oltre la guerra in Ucraina”, rivolto ad ospitare bambini e giovani ucraini malati di tumore, in fuga dalla guerra, per garantire il diritto a proseguire i trattamenti terapeutici e accedere a tutte le cure necessarie presso la SSD Oncoematologia – Prete, IRCCS Policlinico di Sant’Orsola. Dal 13 marzo, giorno di arrivo a Bologna delle prime due famiglie, Ageop si è fatta carico dei costi necessari all’accoglienza di sei famiglie: i pazienti sono tre bambini e tre adolescenti, che grazie al sostegno ricevuto hanno potuto continuare il percorso di cura iniziato prima dello scoppio della guerra o che hanno potuto sottoporsi ad intervento chirurgico d’urgenza. “Abbiamo aperto le nostre Case ai bambini, agli adolescenti e alle loro famiglie ucraine per ridare loro una speranza di vita, oltre che risarcirli dell’ingiustizia profonda della malattia e della guerra”, ha dichiarato la Direttrice Francesca Testoni. Tale risultato è frutto del lavoro corale e tempestivo svolto assieme alla Caritas polacca, la Protezione Civile, la Regione Emilia-Romagna e reso possibile dalla consapevolezza di poter contare su realtà sostenitrici come Fondazione Marchesini ACT a cui Ageop è molto riconoscente.
L’accoglienza Ageop ha risposto all’emergenza vedendo l’impiego dei propri operatori e volontari nei fine settimana e durante le notti di attesa degli autobus e minivan alla stazione, nel raccogliere informazioni frammentarie sulle effettive condizioni di salute dei piccoli pazienti e nel coordinare conseguentemente il servizio di mediazione linguistica e il supporto delle proprie psicologhe contrattiste al fine di agevolare il più possibile la comunicazione con l’équipe medica e sanitaria per il ricovero ospedaliero. Per le pratiche burocratiche legate all’accoglienza abitativa di bambini, adolescenti e dei loro familiari, gli operatori hanno dovuto attivare i contatti con l’ambasciata ucraina in Italia e in Polonia, richiedere il rilascio della copertura sanitaria tramite tessera stranieri temporaneamente presenti (STP), segnalare la presenza di queste famiglie in Questura e accompagnarle all’Hub allestito per l’emergenza ucraina per lo Screening sanitario per il rilevamento della tbc. Ancora: richiedere accoglienza in SAI – Sistema Accoglienza Integrazione e il permesso di soggiorno, avviare le pratiche per inserimento scolastico e alfabetizzazione. Sul piano logistico, i volontari e operatori oltre ad aver allestito un alloggio extra, hanno fornito fin dall’arrivo alle famiglie le spese alimentari, vestiti e nuove SIM CARD oltre alle attività che fanno parte della presa in carico ordinaria e complessiva di Ageop riserva a tutte le famiglie (tra cui le pulizie delle Case, il servizio di accompagnamento gratuito da e verso i nosocomi della città, la fornitura di farmaci, il supporto psicologico tramite colloqui individuali e di gruppo, i laboratori ludico-creativi e terapeutici assieme a corsi scolastici ed educativi). L’attività di presa in carico complessiva richiesta dai pazienti ucraini è stata – e rimane – connotata da caratteristiche di peculiarità e complessità rispetto a quanto normalmente offerto agli utenti dell’associazione e alle rispettive famiglie perché riguarda persone ce fuggono da una situazione di guerra, lasciano il proprio Paese all’improvviso senza nemmeno poter organizzare i beni di prima necessità da portare con sé, abbandonando familiari e persone care in una condizione di precarietà e di pericolo.
Per questo motivo, Ageop vuole ringraziare ancora una volta Fondazione Marchesini ACT per la tempestiva risposta alla richiesta di finanziamento e soprattutto per la fiducia nella nostra organizzazione che, sulla base di una quarantennale esperienza, ha saputo accogliere chi fugge da una situazione di guerra e nel contempo vive il dramma di una malattia oncologica pediatrica.